Alcune riflessioni sui fatti del 18 febbraio al Michelangelo
“Udite udite, uomini e donne dell’Impero! Il giorno 18 febbraio 2023 i nostri valorosi camerati, armati di patriottismo e volontà di ferro, hanno rimesso al loro posto i sedicenti studenti bolscevichi di Firenze, nel nome glorioso del Fascio Littorio, del Re, e di Sua Eccellenza il Duce!”, così avrebbe esordito la prima pagina di una qualche rivista di regime, oramai un secolo fa. Ma questo non è il Ventennio, non siamo più nel Regno d’Italia, ed il PNF (almeno per ora) non è più al governo. Qua la situazione è ben diversa: qua si parla di un gruppo di simpatici trentenni animati da ideali ultranazionalisti e militaristici, che hanno avuto la bella idea di recarsi in massa al Liceo Michelangiolo, qualche settimana fa, per compiere una sana e genuina azione di squadrismo alla vecchia maniera, ai danni delle compagne e compagni liceali. È difatti una chiara ritorsione verso il SUM, il collettivo studentesco michelangiolino, che come tutti i collettivi e le associazioni scolastiche del Paese è negli ultimi tempi impegnato nella lotta studentesca ed antifascista, e quale occasione migliore per questi simpatici signorotti dell’estrema destra locale per lanciare il loro attacco? Ovviamente, le maggiori testate del Paese non si sono potute astenere dal contribuire a spettacolarizzare (o sminuire) il tutto: se la destra, governativa e non, ha prevedibilmente scelto il silenzio stampa (per poi schierare in piazza eserciti di ridicoli legionari anti-sommossa al primo “Alfredo libero” scritto su un muro), la stampa di sinistra, la finta sinistra italiana, composta dai socialdem ed i liberali moderati, dipinge il tutto come un comune atto di pseudo-bullismo ai danni dei “poveri bambini indifesi” del liceo, come se i carnefici non fossero degli suadristi alla vecchia maniera, e le vittime dei comuni bambocci alla mercé dei cattivoni di turno, invece che degli attivi militanti del collettivo michelangiolino. Ebbene, non è come dicono loro. Qua si parla di lotta. Si parla dei fascisti, che con le loro squallidissime azioni di ritorsione violenta resteranno impuniti, come sempre del resto, dei fascisti a cui oramai manca solo l’olio ed il manganello di un tempo. Il governo ed i tribunali ovviamente sono troppo impegnati a gestire il novello “Red Scare” posto da noi antifascisti, mentre questi fascisti d’ultima generazione continueranno liberamente a scorrazzare per le vie delle città italiane, città che, ottant’anni fa, li hanno cacciati via ad un prezzo molto alto, forse anche troppo: e in tribunale, oltre che i compagni accusati futilmente, ci finirà Blanco per aver calciato le rose sul palco di Sanremo. Che bel Paese l’Italia!