[4/6/21] Organizziamo la resistenza agli sfratti in Piazza Tasso

Il 30 giugno verranno sbloccati a livello nazionale gli sfratti per morosità decretati nel periodo precedente alla crisi COVID, mentre le morosità relative al periodo successivo a Marzo 2020 verranno processate dal 30 settembre, e gli sfratti per pignoramento e cessata locazione sono già ripresi nel silenzio generale. La situazione che ci troveremo a fronteggiare è catastrofica. Nell’ultimo anno il numero di famiglie ed individui che si sono trovati nell’impossibilità di pagare l’affitto a causa della perdita del lavoro è salita vertiginosamente. A tutto questo non ha fatto fronte né una riduzione degli affitti né politiche pubbliche volte al tamponamento di questa emergenza. Nel contesto estremamente particolare della città di Firenze dove il problema abitativo è sempre stato centrale per la destinazione turistica a cui vengono destinati un numero gigantesco di immobili non sembra individuarsi un’inversione di tendenza. Amministrazione e proprietari preferiscono scommettere sulla ripresa di funzionamento di un modello che abbiamo già potuto sperimentare come socialmente fallimentare piuttosto che sul ripensamento totale del tessuto urbano al servizio della popolazione stabile e non del consumatore di passaggio. Anche ai livelli più bassi degli strati sociali, tra quelle famiglie che hanno accesso al welfare delle case popolari, si avvertono tensioni fortissimi con gli enti gestori che continuano a gestire il patrimonio pubblico come un’azienda privata, pretendendo il pagamento di spese folli e ostacolando i tentativi di autogestione.
Il problema della casa e il diritto all’abitare ci sembra tutt’oggi centrale nelle dinamiche cittadine. Una ripresa decisa della lotta su questo fronte è fondamentale per riaffermare un modello di città vivibile e totalmente estraneo ai progetti delle amministrazione recenti e dei grandi speculatori.
Invitiamo individui e soggetti politici che si riconoscono in questi ragionamenti ad un’assemblea cittadina per discutere di:
1. La costruzione collettiva di pratiche che vadano a invertire le tendenze estrazioniste esacerbate negli ultimi anni, che la crisi COVID ha svelato come fallimentari ma che non accennano a fermarsi.
2. L’organizzazione concreta della resistenza degli sfratti.
3. Campagne mobilitative di pressione sugli enti pubblici (Comune e Casa SPA) perché si facciano carico delle situazioni di emergenza abitativa e vengano incontro alle esigenze materiali degli inquilini ERP.
L’assemblea si svolgerà in uno spazio aperto e tutte le precauzioni sanitarie saranno rispettate.
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