Ripubblichiamo da Blocco – Comitato Antisfratto
UN ANNO SENZA CASA, DUE MESI OSTAGGIO DELLA BUROCRAZIA
Un anno fa Antonella veniva sfrattata con violenza dall’alloggio popolare nel quale viveva da 20 anni, la motivazione? Una piccola morosità. Come tanti durante la pandemia Antonella ha perso il suo lavoro e si è trovata impossibilitata a pagare. La risposta di Casa spa di fronte a questa difficoltà? Metterla per strada mentre lo stato si spendevano in continui appelli a rimanere a casa. Antonella ha subito uno sfratto ingiusto e violento durante il quale si è ritrovata sola. Ad eseguire l’operazione è stato un reparto speciale della polizia municipale che, in borghese e senza preavviso, l’ha aggredita con spray al peperoncino, minacciata ripetute volte di sottoporla a TSO e privata del cane. Antonella quella mattina è uscita di casa sua in manette, portata in tribunale e processata per direttissima, condannata ad 8 mesi di reclusione per resistenza e lesione a pubblico ufficiale. Dopodiché, in pigiama e ancora incredula dell’accaduto, è stata scaricata senza tanti complimenti per strada. Il colmo di tutto questo? Antonella è stata sfrattata durante il blocco degli sfratti, emanato per far fronte all’emergenza COVID.
Un anno fa Antonella veniva sfrattata con violenza dall’alloggio popolare nel quale viveva da 20 anni, la motivazione? Una piccola morosità. Come tanti durante la pandemia Antonella ha perso il suo lavoro e si è trovata impossibilitata a pagare. La risposta di Casa spa di fronte a questa difficoltà? Metterla per strada mentre lo stato si spendevano in continui appelli a rimanere a casa. Antonella ha subito uno sfratto ingiusto e violento durante il quale si è ritrovata sola. Ad eseguire l’operazione è stato un reparto speciale della polizia municipale che, in borghese e senza preavviso, l’ha aggredita con spray al peperoncino, minacciata ripetute volte di sottoporla a TSO e privata del cane. Antonella quella mattina è uscita di casa sua in manette, portata in tribunale e processata per direttissima, condannata ad 8 mesi di reclusione per resistenza e lesione a pubblico ufficiale. Dopodiché, in pigiama e ancora incredula dell’accaduto, è stata scaricata senza tanti complimenti per strada. Il colmo di tutto questo? Antonella è stata sfrattata durante il blocco degli sfratti, emanato per far fronte all’emergenza COVID.
Nonostante tutto Antonella non si è arresa ed ha presentato un secondo ricorso fiduciosa delle sue ragioni. Ma la lentezza della burocrazia italiana è risaputa, così dopo un anno senza un tetto sulla propria testa, adesso sono due mesi che Antonella attende che il giudice si esprima sul suo caso.
Oggi siamo qui a dire che Antonella ha diritto alla sua casa e che è vergognoso che il sostegno abitativo sia appaltato ad un’azienda che predilige il profitto alla tutela di una persona in difficoltà. Non è possibile che la risposta del comune di fronte ad un costo della vita sempre più alto e all’emergenza COVID siano sfratti e sgomberi. Lo dimostrano le azioni stesse del comune che alle porte dell’inverno ha eseguito 4 sgomberi in due settimane e chissà quanti sfratti. Il comune preferisce fare la guerra ai poveri piuttosto che pensare a delle politiche sociali per far fronte ai bisogni reali. La speculazione immobiliare continua ad avanzare: il patrimonio pubblico viene svenduto per progetti di studentati di lusso e B’n’b mentre numerosi alloggi popolari sono tenuti vuoti e blindati a vantaggio di pochi palazzinari. E mentre il divario tra ricchi e poveri aumenta, ci ritroviamo a vivere in una città sempre meno a misura di abitante.
Non c’è vergogna nel ritrovarsi in difficoltà in questi tempi difficili. Sempre più persone sono costrette a vivere di busta paga in busta paga, con la preoccupazione che una spesa imprevista le costringa a scegliere fra pagare l’affitto o il riscaldamento, il mutuo o la spesa. Problemi che sempre di più colpiscono indiscriminatamente sia chi vive in affitto che chi ha
una casa di proprietà. Crediamo che quello alla casa sia un diritto universale, che non può essere subordinato al profitto di qualche azienda, banca o palazzinaro. La difesa di questo diritto comincia con la solidarietà e il muto appoggio, come Blocco – comitato antisfratto abbiamo deciso di organizzarci per sostenere le persone che si trovano ad avere problemi di natura abitativa ed opporci a queste pratiche speculative.
Stop sfratti! Stop sgomberi!