Dall’11 Marzo, primo giorno della quarantena, come Laboratorio Diladdarno ci siamo attivati assieme all’Occupazione di via del Leone, l’Associazione Amici dei Nidiaci ed i Bianchi di Santo Spirito, per tutelare e aiutare le persone più fragili del nostro rione, il rione di San Frediano. In poche settimane, col sostegno crescente di tanti singoli abitanti, siamo riusciti a fare in modo di portare la spesa a casa alle persone più anziane, autorganizzando un lavoro collettivo preciso e di enorme portata. Quando il Comune, settimane dopo, ha attivato lo stesso tipo di servizio e non riuscendo ad evadere le tantissime richieste ha iniziato a dirottarcele, non ci siamo tirati indietro. Lo abbiamo fatto per le persone, non di certo per coprire le falle di un’amministrazione capace di cercare di prendersi i meriti del lavoro di tante e tanti volontar* quanto incapace di fornirci i più minimi dispositivi di protezione individuale (mascherine, guanti, ecc.) o la possibilità di poter saltare le file ai negozi e supermercati. Col passare del tempo ci siamo accorti che erano (sono e saranno sempre di più) tante le famiglie in seria difficoltà economica, con problemi a fare la spesa, pagare l’affitto e le bollette. Per questo, col sostegno
logistico di Fuori Binario, che ci ha messo a disposizione una stanza all’interno della sua sede in via del Leone 76, abbiamo attivato un progetto di sostegno alimentare. Progetto che, fornendo pacchi spesa dal valore di 20 euro circa (comprendenti prodotti necessari quali pasta,
riso, olio evo, olio di semi, farina, passata, pelati, latte, biscotti, ecc.) a ogni famiglia che ne facesse richiesta, sta coprendo le necessità primarie di oltre 100 famiglie. Famiglie che aumentano di
giorno in giorno, come fortunatamente le donazioni che ci permettono di acquistare le provviste e l’aiuto dei volontari che stanno lavorando insieme a noi. Il Comune e il Quartiere 1, dal canto loro, si sono dimostrati totalmente assenti: ridicoli buoni spesa (per sole famiglie residenti e capaci di dimostrare cali di reddito a causa COVID -escludenti quindi gran parte della popolazione precaria e a
nero che vive lavorando all’interno dell’industria turistica-), contributi affitti inesistenti (1100 famiglie copribili, senza uno stanziamento di fondi straordinario) e qualche pacco spesa distribuito giusto per potersi vantare davanti ai giornalisti… ed ecco la parte
delle istituzioni.
Dal canto nostro però la mole di lavoro aumenta di giorno in giorno, le spese si fanno sempre più grandi e le famiglie da aiutare sempre più numerose, non facendo distinzioni di colore, pelle o reddito. Per questo lo spazio di Fuori Binario non ci è più sufficiente e abbiamo richiesto
a Comune e Quartiere 1 l’utilizzo della “Stanzina dei Bambini”, per poterla usare come magazzino di stoccaggio per un servizio della
comunità di San Frediano per la comunità di San Frediano. Questa è una stanza, di proprietà del Comune, sita al piano terra dello stesso stabile di Fuori Binario, storicamente luogo di aggregazione per i più
piccoli del nostro quartiere ma chiusa (senza un reale motivo dimostrabile -e ne abbiamo passati di consigli di quartiere e comunali per capire il motivo per cui potesse essere chiusa…-) da oltre due anni. Crediamo che sia nell’interesse reciproco di cittadini e istituzioni che questo luogo torni nelle mani della comunità che ha dimostrato di essere un pilastro fondamentale per la vita del quartiere.
Qualora le istituzioni si rifiutassero di concederne l’uso sarebbe un gesto grave non solo verso gli oltre trenta volontari che si stanno adoperando per la sicurezza della comunità, ma soprattutto verso le 400 persone del quartiere che stanno ricevendo questo supporto. Quello che stiamo chiedendo è che Quartiere 1 e Comune di Firenze non ostacolino le associazioni del rione nel lavoro che stanno facendo per non lasciare indietro nessuno.
Solo così… andrà tutto bene.