L’occupazione di via del Leone 60/62 nasce il 21 aprile 2013. Lo stabile era sfitto da oltre 4 anni ed era di proprietà del Comune di Firenze, essendo stata in precedenza Edilizia Residenziale Pubblica e in ultima istanza anche sede dell’Arcigay.
Perchè in San Frediano? Due i motivi principali. Il primo è che l’anno prima era stata occupata la (oramai non più esistente) Palestra Popolare Malborghetto in via Giano della Bella 20 (nell’area denominata Ex-Conventino) ed è da parte dell’assemblea di Malborghetto che nasce il progetto di via del Leone. Il secondo è che San Frediano risultava l’unico quartiere del centro in cui ancora risiedevano cittadini stanziali di diversa estrazione sociale, a differenza degli altri quartieri del centro già interamente gentrificati, turistificati e, quindi, pacificati. Nasce perciò dalla necessità di provare a ostacolare un processo di disneyficazione della città di Firenze partendo da un quartiere storicamente resistente e meticcio. Un quartiere dove, però, mancavano (e continuano in parte a mancare) spazi aggregativi, soprattutto per le persone più giovani. Si costituisce come due stabili distinti: al numero 60 uno spazio sociale aperto, con giardino, bar, cucina e officina. Al numero 62 una grande stanza per assemblee e proiezioni e poi il resto dello stabile usato come spazio abitativo. Uno spazio abitativo non per sola emergenza abitativa ma per esplorare un concetto di abitare diverso dall’ordinario, orizzontale, collettivo e comunitario e, soprattutto, potenziare il collettivo politico dell’occupazione nei percorsi di lotta.
Le bollette di acqua e luce non le paghiamo (l’acqua era già attaccata quando occupammo il posto e per la luce abbiamo fatto un allaccio illegale) non per scelta ma per legge (decreto Lupi del 2014 vieta la regolarizzazione delle utenze alle occupazioni e il divieto di prendervi residenza -quindi di avere un regolare medico curante e/o mandare i/le propri/e figli/e a scuola). Il gas non c’è: per la cucina usiamo le bombole di GPL (fare attenzione quindi a chiuderle sempre dopo l’uso). L’impianto elettrico è diviso sui due spazi: un contatore al civico 60, un contatore per gli altri due piani del civico 62, posto a sinistra della porta del secondo piano. Quando siamo entrati il posto non era del tutto vuoto ma completamente diverso da come lo vedete ora: tutti i lavori di messa in ristrutturazione sono stati fatti da noi, attraverso un lavoro e un sapere pratico collettivo che dovrebbe essere trasmesso da generazione a generazione di occupanti e frequentanti del posto.
Negli anni vi hanno abitato dalle 2 alle 7/8 persone. Il posto è stato sin da subito attraversato da diversi collettivi/realtà. Ha ospitato un coro popolare (cacofonia europeana, di cui abbiamo ancora tutti i testi e accordi), il collettivo redazionale CortoCircuito (di cui abbiamo ancora alcuni numeri), vari collettivi studenteschi (K1 in particolare ma anche ISA e SUM fino agli attuali), assemblee di quartiere e realtà territoriali (Laboratorio Diladdarno).
Negli anni il lavoro politico si è concentrato principalmente su due livelli. Da una parte un piano locale di quartiere attraverso la difesa di inquilini sotto sfratto (in collaborazione con l’allora Movimento di Lotta per la Casa), la lotta per la salvaguardia del giardino Nidiaci, la lotta contro il parcheggio interrato in Piazza del Carmine, la lotta per la non chiusura dell’ASL di Santa Rosa, diverse iniziative su e in Piazza Tasso, cineforum gratuiti all’aperto, Sostegno Alimentare, Blocco Antisfratto. Dall’altra un piano cittadino, supportando molte delle lotte portate avanti in città (lotta per la casa, gkn, texprint, Resistenze, ecc.) ma anche nazionale/internazionale (No Borders, No TAV, svariati cortei “movimentisti” di respiro nazionale).
Un’occupazione che quindi ha caro il territorio in cui si inserisce ed è per questo che cerchiamo di avere un buon rapporto col vicinato e limitiamo le feste nello spazio. Accanto a noi vivono persone che speriamo di includere in un percorso di lotta… essere elemento di disturbo è controproducente alla nostra lotta nonchè ci espone a diventare veicolo di gentrificazione (non solo quello, ci interroghiamo spesso al riguardo!)
Attualmente questo è il calendario delle assemblee fisse che si riuniscono in via del Leone.
Lunedì: h 17:00h ogni due settimane assemblea mutualistica alla Stanzina dei Bambini (via del Leone 76);
h 18:00 ogni lunedi assemblea del collettivo politico di via del Leone
Martedì: h 18:00 assemblea della magnifica tfq
Mercoledì: h 17:00 riunione del Gruppo di lettura Marxista;
Venerdì: h 15:00 in via del Leone 60 assemblea del collettivo K1;
Sabato: h 15:00 assemblea del colletivo Mantide
I progetti attualmente in vita che abbiamo sono: Audiolab (sala di registrazione gratuita in costruzione presso Fuori Binario di prossima inaugurazione), Sostegno Alimentare, Blocco Antisfratto.
Via del Leone cerca di essere è uno spazio sicuro: non tolleriamo atteggiamenti discriminatori di stampo razzista o sessista. Se ti senti a disagio per colpa di qualcuno/a all’interno dello spazio comunicacelo!