[29/10/22] Audiolab call

 

AudioLab è un piccolo studio di registrazione, realizzato negli spazi di Fuori Binario (in via del Leone 72) e gestito in maniera orizzontale, assembleare e autogestita. Senza fini di lucro alcuno vuole spingere la musica dal basso permettendo a più persone possibili di poter sperimentare e registrare la propria musica e allo stesso tempo essere un mezzo di riflessione sui temi che proponiamo nelle nostre canzoni.
Se vuoi saperne di più, se sei unx cantante in erba e vuoi provare a registrare qualcosa, se sei un producer e vuoi mettere a disposizione i tuoi beat, se sei un tecnico del suono/fonico e vuoi dare una mano con la tua conoscenza…
Ci troviamo Sabato 29 Ottobre alle h. 15 allo studio di registrazione per finire i piccoli lavori rimasti per ultimare lo studio e iniziare a lanciare il progetto. Passa a trovarci sabato o, se non puoi ma sei interessato, contattaci!
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[26/10/22] Rinviato lo sfratto in via del Leone 72!

Lo sfratto di G è stato rinviato a Maggio 2023. Casa Spa si impegna a ristrutturare la sua casa popolare. La lotta paga!

Se hai problemi con affitto, bollette o alimenti passa a trovarci il primo e terzo mercoledì del mese alle 17 in via del Leone 76. Ci organizziamo assieme!

 

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[23/10/22]: Assemblea sui percorsi di lotta in quartiere

 

Domenica ci vediamo per un pranzo condiviso, porta quel che vuoi trovare!
A seguire proponiamo un’assemblea aperta a tutt in piazza Tasso, in cui vari collettivi e realtà parleranno dei loro progetti.
Si parlerà anche collettivamente di come organizzare e utilizzare lo spazio occupato.
Organizziamoci per costruire insieme il quartiere che vogliamo!
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[23/10/22] La lotta paga: sullo sfratto in via del Leone 72

Ripubblichiamo da Blocco – Comitato Antisfratto

 

Ieri siamo statx a casa spa, ente gestore delle case popolari, insieme a G., che avrebbero voluto sfrattare mercoledì, con l’aiuto degli sbirri, dalla sua casa popolare in San Frediano.
Casa che cade a pezzi, letteralmente, per via della totale mancanza di volontà delle amministrazioni che si sono susseguite in questi decenni di spendere in edilizia popolare.
G. si è sentita dire, durante un sopralluogo del comune nella sua casa, che i lavori costano troppo, e che se li avessero fatti sarebbe stato per vendere la casa ad un privato.
G. non ha ceduto, e l’insistenza di questi mesi ha fatto sì che ieri casa spa togliesse la forza pubblica dallo sfratto di mercoledì (del quale si avrà quindi un rinvio) e accettasse di iniziare i lavori la prossima settimana. Lo sfratto continuerà ad essere rinviato, se G. pagherà l’affitto corrente e il suo debito, suddiviso in rate. Lei è disposta a farlo se il comune si impegna realmente a rendere la sua casa abitabile, senza cavi scoperti, serrature non funzionanti, calcinacci che cadono, macchie di umido…
La solidarietà del quartiere si è sentita fin da subito, e il partecipatissimo picchetto antisfratto di luglio sotto casa di G. ha permesso di avere il tempo di organizzarsi e trovare una soluzione.
Organizzarsi per resistere agli sfratti è possibile, e la storia di G. dimostra che la lotta paga!
Ci vediamo in ogni caso mercoledì alle 8 per una colazione solidale in via del Leone 72, per assicurarci che casa spa rispetti gli accordi presi e per festeggiare insieme!
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[16/10/22] Le strade sono di chi le vive. Basta decreti penali di condanna!

Negli scorsi giorni è arrivato un decreto penale di condanna a tre compagn*, accusat* di aver organizzato un presidio in piazza santissima annunziata a febbraio. A ciascunx lo stato chiede 1200€ di ammenda.
Inoltre è arrivata anche ad altr* compagn* una notifica di comparizione per le contestazioni alla chiusura di piazza Santo Spirito a chiunque non fosse dispost* a pagare per sedersi a consumare ad un tavolino.
Queste condanne parlano chiaro su quelli che sono gli obiettivi delle istituzioni in questa città: impedire alla gente di stare nelle piazze, isolare ognunx nella propria casa, mettere a tacere qualsiasi forma di contestazione.
Quel giorno in piazza si contestava la conferenza colonialista e guerrafondaia che i leader di questo Paese, insieme alle istituzioni cattoliche, stavano tenendo nei loro palazzi. “Mediterraneo, frontiera di pace”, titolo che denuncia da sé l’ipocrisia di questa gente, che continua a riempirsi la bocca di belle parole, e intanto estrae profitti sempre maggiori da un sistema di sfruttamento del nostro tempo, dei nostri corpi, dei nostri territori.
Queste condanne rendono evidenti le mille contraddizioni di uno stato che attacca chi si ritrova in piazza e non si azzarda mai a sfiorare gli interessi di chi specula e lucra sulle nostre vite, ammazzandoci sul posto di lavoro a partire dalla scuola dell’obbligo, buttandoci fuori dai nostri quartieri, alzando i prezzi di tutto quello che ci serve per vivere.
Le strade e le piazze sono di chi le vive, basta condanne ridicole!

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