[18/4/20] COSTRUIAMO UNA FIRENZE SOLIDALE

LINK AL VIDEO: https://www.facebook.com/occupazione.viadelleone/videos/2543377649213460/
🤝 In Oltrarno stiamo organizzando un sostegno alimentare per le tantissime persone che in questo momento si trovano in gravi difficoltà economiche
✅ Grazie al supporto degli abitanti e alle donazioni che riceviamo siamo già riusciti ad aiutare tantissime persone, ricreando reti di mutuo soccorso ampie ed eterogenee
📫 Tuttavia, col prolungarsi dell’emergenza le richieste continuano ad aumentare e abbiamo la necessità di migliorare sempre più il nostro lavoro
Se hai bisogno CHIAMACI ! ! !
chiama Cosimo 388 3620966 o Flora 320 1460231
Se puoi, AIUTACI ! !
👉 con una donazione
IBAN: IT55R0359901899050188540404
intestatario: PerUn’AltraCittà
causale: “sostegno alimentare san frediano”
👉 unisciti al gruppo
chiama Cosimo 388 3620966 o Flora 320 1460231 per saperne di più
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[14/4/20] Solidarietà a Eddi

Anche da Firenze esprimiamo solidarietà ad Eddi, ingiustamente colpita dalle misure repressive dello Stato. Invitiamo tutti e tutte ad esprimere la loro solidarietà con un breve video selfie. Uniti siamo tutto!
CONTRO IL PATRIARCATO
CONTRO OGNI INGIUSTIZIA
LO STATO È IL VERO TERRORISTA
Noi stiamo con chi combatte l’lsis RiseUp4Rojava – Firenze
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[14/4/20] CROLLA IL CASTELLO DI CARTE

L’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Corona Virus e le conseguenti ordinanze restrittive che si sono susseguite dalla fine di febbraio fino ad oggi hanno evidenziato tutte le contraddizioni che esistono nel tessuto economico del nostro paese.
La pandemia rivela ciò che era stato goffamente nascosto sotto il tappeto: l’effetto dei tagli alla spesa sociale, delle privatizzazioni, del progressivo smantellamento dei diritti dei lavoratori, della normalizzazione di nuove forme di precariato e sfruttamento, della finanziarizzazione dell’economia.
In queste settimane di epidemia Covid19 il costo sociale legato alle ordinanze sta colpendo i lavoratori e le lavoratrici legati a varie tipologie di lavoro subordinato, precario e a nero.
Il sistema neoliberale è messo a dura prova dalla sua incapacità di affrontare una crisi del genere, di prendersi cura dei soggetti più deboli e di rispondere a domande sociali che si scontrano con il muro della retorica del sacrificio.
Insomma, alla già vasta fetta di popolazione che a stento riesce ad arrivare alla fine del mese pagando un prezzo enorme in sacrifici e privazioni, si sta per aggiungere una marea di “nuovi poveri”. La crescita esponenziale dello squilibrio tra quanti lottano quotidianamente per restare a galla e i pochi che possiedono la gran parte del patrimonio economico di questo paese andrà a divaricare la già soffocante stratificazione sociale.
NON FACCIAMO CARITA’
Siamo tutti costantemente connessi eppure non siamo mai stati così soli, così incapaci di organizzarci, di far valere le nostre opinioni e portare avanti i nostri attacchi a un modello di sviluppo che divora i suoi figli.
Il nostro lavoro e le nostre lotte in città e in quartiere sono sempre state orientate alla costruzione di un tessuto sociale forte, tra gli ultimi, tra chi subisce quotidianamente le conseguenze di un sistema economico basato sul profitto e non sui bisogni, tra chi si rifiuta di trasferirsi in periferia per fare spazio ai ricchi, tra chi non si rassegna a sopravvivere in una città a misura di speculatore.
I nostri sforzi sono sempre stati diretti a creare solidarietà, a ricordare a chi non ha più speranze che non solo è possibile lottare uniti per cambiare ciò che ci circonda, ma è anche fortemente necessario.
Non smetteremo certo adesso!
Da un paio di settimane come Leone Occupato abbiamo attivato una rete di sostegno alimentare per famiglie o singoli indigenti, in maniera totalmente gratuita, seguendo i protocolli di sicurezza sanitaria.
La carità pulisce la coscienza dei ricchi, la solidarietà radica negli individui l’appartenenza alla collettività, stimola l’attivazione e rinforza i legami, ci rende difficilmente controllabili e impedisce che diventiamo uno strumento passivo nelle mani dei privati.
Il castello è crollato e le carte sono scoperte, è il momento in cui a pagare deve essere chi si è arricchito affamando il popolo.
Il nostro più caloroso abbraccio va a tutte le realtà storiche del rione, le associazioni e le tantissime persone che in questo momento si sono attivate per non lasciare nessuno indietro, riempiendoci il cuore d’orgoglio e ricordandoci cosa vuol dire ESSERE COMUNITA’.
AVANTI SAN FREDIANO
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[11/4/20] Dibattito live sulla situazione nei CPR nell’emergenza Covid-19

Secondo il comunicato del 24 marzo del Garante nazionale delle persone private della libertà, 381 persone, 33 donne e 348 uomini, sono ancora recluse in Italia all’interno dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio. Così come nelle carceri, nessun provvedimento è stato attuato per evitare che il contagio da Covid-19 si diffonda all’interno delle celle in cui le/i recluse/i vivono in scarsissime condizioni igieniche, dove le/i migranti spesso mangiano sui letti e fanno i bisogni nello stesso luogo dove vivono e dormono.
Da settimane ormai, le deportazioni si sono fermate a causa della chiusura delle frontiere e del blocco dei voli di rimpatrio. Eppure le persone rinchiuse sono ancora trattenute all’interno di questi lager di Stato, nonostante sia stabilito per legge che per decorrenza dei termini dovranno essere rilasciate. Trattenerle oltre che pericoloso è assolutamente insensato! Sappiamo di persone al quinto mese di reclusione a cui è stato riconfermato lo stato di permanenza all’interno del CPR, nonostante sia ormai evidente che l’emergenza coronavirus non si risolverà entro il prossimo mese e che quindi queste persone usciranno alla fine del sesto mese di reclusione, limite massimo di permanenza nel CPR stabilito per legge. Solo 44 persone sono state rilasciate tra il 12 e 24 marzo. Perché le autorità aspettano ancora a liberare tutte le persone recluse?!
Le/i recluse/i vivono momenti di terrore.
A Gradisca, il 23 marzo i reclusi hanno intrapreso uno sciopero della fame durato alcuni giorni, con le seguenti motivazioni:
1. Il cibo avariato che provoca problemi intestinali ai reclusi;
2. Le scarsissime condizioni igieniche del CPR, l’impossibilità di ottenere prodotti per l’igiene personale, vestiti e lenzuola pulite;
3. La paura per la diffusione del Coronavirus, all’interno del CPR, dove fino a 5 giorni fa venivano internate persone nuove, nonostante si fosse raggiunto il limite di capienza.
4. La volontà di poter uscire e tornare a vivere in sicurezza nelle proprie case.
Il 25 marzo la sindaca di Gradisca d’Isonzo ha dichiarato che una persona, proveniente dalla Lombardia, è stata rinchiusa il 19 marzo nel CPR di Gradisca, ed è risultata positiva al covid-19, quindi messa in isolamento. A seguito del suo trasporto a Cattinara la stanza dove si trovava è stata ripulita, vi hanno rinchiuso altri detenuti. Il fatto è stato tenuto nascosto per diversi giorni. Sentendosi disperati e ignorati, il 29 i reclusi hanno cominciato delle proteste bruciando alcuni materassi.
Nel CPR di corso Brunelleschi a Torino la situazione è altrettanto grave. Da anni la struttura è in gran parte inagibile e più volte sono state presentate denunce per violazioni dei diritti umani. Amnesty International Piemonte e Valle d’Aosta hanno lanciato l’allarme per il rischio che il CPR diventi un focolaio di coronavirus: “Non vi sono aree preposte all’isolamento, ma solo zone di promiscuità.” Inoltre, l’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione ha denunciato l’inaccettabilità del sequestro dei telefoni dei reclusi. Mentre al carcere di Torino sono arrivati 100 telefoni per permettere ai detenuti di comunicare con l’esterno, dentro al CPR i telefonini restano inspiegabilmente sequestrati.
Non lasciamo che cali il silenzio su queste tragiche violazioni dei diritti umani!
Ne parliamo in videodiretta con:
-le compagne e i compagni di No Cpr No Frontiere – FVG
-Alda Re di Prinz Eugen – Torino, collaboratrice di LasciateCIEntrare
-Yasmine Accardo di LasciateCIEntrare
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[2/4/20] Nasce il Sostegno Alimentare di San Frediano

⚠️INIZIAMO CON IL SOSTEGNO ALIMENTARE ALLE FAMIGLIE IN DIFFICOLTA’!⚠️

📩 Se vuoi aiutarci:
IBAN : IT55R0359901899050188540404
INTESTAZIONE SOCIALE : PER UN ALTRA CITTÀ
CAUSALE : SOSTEGNO ALIMENTARE S.FREDIANO
🍎 Se ti serve aiuto:
☎️CHIAMA!
Cosimo: 3883620966
Flora: 3201460231

📞Il servizio call center sarà disponibile dalle 11 alle 18 tutti i giorni.
🎁Il pacco verrà portato alla porta il pomeriggio seguente alla richiesta. Esso contiene beni alimentari validi a soddisfare l’esigenza di 3 persone per una settimana.

🤜🤛 IN QUESTA CRISI NESSUN* DEVE RIMANERE INDIETRO!

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