Alla luce degli ultimi avvenimenti

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Alla luce degli ultimi avvenimenti crediamo necessario fare ulteriore chiarezza sulle vicende che stanno riguardando l’occupazione di Via del Leone.
Lunedì pomeriggio alcuni studenti, che frequentano quotidianamente lo spazio, lo hanno trovato chiuso dall’interno. Dentro si trovavano alcune delle persone protagoniste nelle ultime settimane delle azioni di aperta ostilità contro quest’assemblea, entrate all’interno dell’occupazione spaccando lucchetti e chiavistelli. Alla richiesta di spiegazione avanzata dagli studenti, queste persone hanno comunicato che da allora in avanti avrebbero gestito loro l’occupazione stabilendo anche chi avrebbe avuto il permesso di entrare. In seguito queste stesse persone hanno passato la nottata in Via del Leone, barricandosi all’interno e di fatto impedendo lo svolgimento dell’assemblea settimanale negli spazi dell’occupazione.
Ci sembra molto importante sottolineare che le persone protagoniste di questa provocazione non partecipavano alla vita del posto da svariati mesi (per loro scelta) e addirittura alcune di loro non l’avevano mai fatto.
Data la situazione di per sé già molto tesa abbiamo scelto di ritrovarci in assemblea in un altro luogo insieme a tutti coloro che avevano partecipato alla vita dello spazio. Nel corso della serata l’assemblea è stata arricchita da molte compagne e compagni che compreso la gravità della situazione hanno voluto solidarizzare con l’occupazione, rimarcando in questo modo l’estraneità dal movimento di certe pratiche da banda. Alla fine di una discussione intensa e partecipata abbiamo scelto di non rispondere alla provocazione la sera stessa per scongiurare situazioni spiacevoli per il quartiere ed evitare di attrarre ulteriormente l’attenzione delle forze repressive—che immaginavamo già pronte a cogliere l’occasione di reprimere il movimento nel caso in cui la situazione fosse degenerata. Infatti, digos e polizia erano già da settimane a presidiare il quartiere, dopo che minacce e insulti anche contro l’occupazione di Via del Leone erano comparsi sui muri di San Frediano e Sant’Ambrogio.


Ieri sera, invece, i compagni e le compagne che animano Via del Leone—dagli studenti del Machiavelli Capponi a chi frequenta la biblioteca, dal coro popolare, all’assemblea di genere, a quella di Cortocircuito, insieme ad altri solidali—sono rientrati nell’occupazione. La vita del posto è ripresa così come le nostre attività all’interno dello spazio e nel quartiere.
Ora che per noi questa vicenda si è conclusa—salvo ulteriori provocazioni—ci sembra importante mettere in evidenza le due questioni che più di altro hanno interessato, non senza contraddizioni, il nostro dibattito interno e su cui pensiamo di essere cresciuti come realtà politica: il rapporto tra percorsi di lotta e sostanze, e quello tra percorsi di lotta e forze repressive. In questo modo vogliamo mettere in chiaro che quello che è accaduto in queste settimane in Via del Leone non è stato uno scontro tra bande, ma uno scontro politico. Continueremo a discutere e a sviluppare pratiche di lotta in Via del Leone, a San Frediano e nella città di Firenze augurandoci di poter condividere la nostra esperienza con tutte e tutti coloro che vorranno confrontarsi con noi.

Assemblea dell’occupazione di via del Leone 60/62

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