Riceviamo e ripostiamo da Blocco – Comitato Antisfratto
FINTI SFRATTI PER SGOMBERARE VIALE CORSICA. LA QUESTURA GIOCA CON LA. VITA DELLE PERSONE.
MERCOLEDÌ 23 MARZO H 6 COLAZIONE SOLIDALE SOTTO CASA DI M. IN VIA DE SERRAGLI 104.
Per farvi capire il livello di meschinità a cui le forze di polizia sono capaci di giungere nel loro operato pubblichiamo qui di seguito lo stralcio della conversazione avuta da M con l’ufficiale giudiziario che segue il suo caso. M stamattina si è svegliato con un ingente schieramento di polizia davanti casa, ma senza che l’ufficiale giudiziario fosse presente. L’operazione aveva il duplice scopo di intimorire M e di attirare alla sua abitazione alcuni militanti del comitato antisfratto per facilitare lo sgombero dell’occupazione in viale Corsica. In sostanza, per facilitare un’operazione di sgombero con l’unico scopo di restituire un immobile a una banca, la questura ha pensato fosse normalissimo far quasi venire un infarto a una persona minacciandola di buttarla in mezzo alla strada da un momento all’altro. Nella successiva chiamata per avere spiegazioni, l’ufficiale Sutera (crediamo che di certi individui sia importante conoscere i nomi) ammette candidamente che i metodi intimidatori sono più che normali durante queste procedure, e che l’unico ingenuo è M che credendo ancora in un astratto ideale di giustizia, se ne stupisce. L’amministrazione comunale in tutto questo ovviamente tace. Le stesse persone che sabato era in piazza per i diritti umani in Ucraina, trovano normalissimo che gli stessi diritti vengano infranti qui facendosi scudo con la divisa indossata.
S- Pronto.
M- Pronto, buongiorno dottor Sutera, salve sono […], cos’è successo oggi?
S- Cos’è successo?
M- Lei non sa nulla?
S- No, che devo sapere? Io devo venire il giorno 23. Cos’è successo?
M- È venuta la polizia a suonarmi.
S- Quando?
M- Stamattina.
S- E che son venuti a fare?
M- Eh non lo so. Ce lo stiamo chiedendo tutti. Hanno detto che lei era in ufficio e non volevano far salire neanche l’avvocato perché lei non voleva. Lei in quanto ufficiale giudiziario anche se non hanno fatto il suo nome. Sono stati un po’ lì e poi sono andati via.
S- Questo è un preludio di quello che succederà il giorno 23.
M- Sì, ho capito. Ma perché sono venuti?
S- È così. Loro vengono prima per saggiare la situazione. Per metterla con le spalle al muro. Per dire guarda, la situazione è questa. Io gliel’ho detto. Rilasci in maniera spontanea e faccia in modo che il giorno 23 non venga nessuno. Già son venuti. Il giorno 23 verranno in forza. Io gliel’avevo detto. Se lei vuole evitare la situazione.. se sente quelli dei movimenti per la casa qua succederà un casino. Io glielo dico prima.
M- Oggi, mi hanno detto che dovevo lasciare l’appartamento, non che era un preavviso. L’hanno detto anche all’avvocato.
S- Era un segnale, per dirle il giorno 23 faccia in modo che non succeda nulla.
M- Scusi, lei da ufficiale giudiziario questo le sembra un modo legittimo di agire?
S- Io non do nessun giudizio di quello che fanno le forze di polizia. Io le ho solo dato un consiglio e glielo dico nuovamente. Vada via prima del giorno 23.
M- Io il 18 vado dal cardinale, ho un appuntamento.
S- Ancora con questo cardinale?
M- A me hanno rubato l’investimento, mica a lei. E poi non è facile trovare un appartamento libero dove portare il mobilio.
S- Lei continua a non capire. Il giorno 23 si aspetti una situazione un po’ particolare.