[18/12/20] In solidarietà ai/alle compas di Massa

LINK AL VIDEO: https://www.facebook.com/CasaRossaOccupata/videos/217914276573705

 

ATTO REPRESSIVO GRAVISSIMO
Questa mattina le volontarie e i volontari della “ROTTA SOLIDALE” di Massa hanno trovato lo Spazio Popolare che usano per la raccolta e la distribuzione dei pacchi alimentari chiuso con i sigilli del comune.
Consideriamo un’azione del genere inaccettabile ed espressione della volontà delle istituzioni di reprimere qualsiasi forma di autorganizzazione dal basso che sia alternativa ai loro inefficaci interventi. Nell’ultimo anno, la crisi dell’economia e della sanità hanno evidenziato la necessità di spazi di aggregazione che permettano alle persone di incontrarsi e lavorare assieme a progetti di utilità comune e non a fine di guadagno, che resta invece l’unica preoccupazione delle classi dirigenti.
Noi ci schieramo contro questa mentalità e chi vuole imporla chiudendo gli spazi e negando la possibilità di riunirsi insieme.
Piena solidarietà ai/alle compagnx di Massa.
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[17/12/20] Nataleone 2020. Gentrificazione e prospettive di resistenza con Carlotta Caciagli

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[6/12/20] Firenze 1921-2021. Storie Nostre dai quartieri alle barricate

“Non ripeterò mai abbastanza che gli abitanti di San Frediano sono in maggioranza pregiudicati, facinorosi e violenti: le stesse guardie di città, per non esporsi ad ingiurie, sono costrette a transitare per quelle vie, in determinate ore, almeno in due.”
– Prefetto di Firenze Pietro Cioia, 11 dicembre 1914
In occasione del centesimo anniversario della Battaglia di Firenze (28 febbraio – 2 Marzo), l’Occupazione di Via del Leone propone un ciclo di tre conferenze per tornare su quelle giornate di lotta sanguinosa a Firenze e in tutta la Toscana e seguire i passi di chi le ha vissute. Per avvicinarsi a questo centenario così significativo, rifletteremo insieme sulle dinamiche che hanno portato Firenze alla conquista fascista, partendo da un po’ più lontano.
Il periodo compreso tra la prima guerra mondiale e la marcia su Roma, caratterizzato da un grande dinamismo sociale dovuto alle tensioni belliche e al richiamo della Russia dei Soviet, è tanto rilevante per l’elaborazione di una cultura politica di lungo periodo nel nostro paese, quanto relegato nell’ombra della memoria militante cittadina. Rispetto alle gloriose giornate partigiane dell’agosto 1944, il triste epilogo del marzo 1921 ci consente di soffermarci sulla genesi del fenomeno fascista e sulla sconfitta del campo rivoluzionario; offrendoci cioè un punto di vista più ampio e critico sull’antifascismo come tradizione che ha portato, in Italia, alla saldatura storica tra gruppi rivoluzionari e partiti riformisti. Riteniamo importante interrogarsi sul valore storico del cosiddetto “Biennio Rosso”, sia per ridimensionare la sua fama di tentata rivoluzione, sia per approfondire da più punti di vista un momento di rottura nella nostra storia particolarmente intenso e violento.
Chi erano i proletari a Firenze nel primo Novecento? Dove vivevano, come lavoravano, cosa pensavano, e per cosa lottavano? In che modo le tensioni politiche che animavano la Firenze del primo dopoguerra sono sfociate nei violenti scontri del 1921? Queste e tante altre questioni saranno articolate nel modo seguente:
– 18 DICEMBRE: “Classi laboriose e classi pericolose a Firenze nel primo novecento”, con Anna Pellegrino (storica).
#quartieri #proletariato #organizzazioni
(Questo primo incontro è incluso nel programma del NataLeone 2020: https://fb.me/e/3lRXtiCps)
– 15 GENNAIO: “Fare come in Russia?”, con Roberto Bianchi (storico).
#bienniorosso #immaginari #rivoluzione
– 19 FEBBRAIO: “La battaglia per Firenze”, con Stefano Gallerini (storico).
#spartaco #sanfrediano #barricate
****** LE CONFERENZE SI TERRANNO ONLINE******
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[17/11/20] Sulla Toscana entrata in zona rossa

La Toscana è diventata zona rossa. Non è quel colore dei comunardi che nel 1871 liberarono Parigi dalla dispotica classe dirigente. È il colore che quella classe dirigente continua a usare sfruttando i propri privilegi per imporre le leggi che altrimenti non sarebbero condivise dal popolo.
La retorica della guerra adottata fin dal primo lockdown corrisponde esattamente a ciò che succede in ogni dannata guerra: i generali scelgono quali pedine sacrificare (i pensionati, i giovani o i senza fissa dimora) elaborando complesse analisi pur di mascherare i palesi fallimenti loro e del sistema che rappresentano.
Mentre viene additato come antgonista di questa storia un microorganismo che non pensa e non giudica, si continua a tacere sul contesto in cui questo virus ha avuto origine: un decadente capitalismo globalizzato e estrattivista. Proprio lo stesso sistema che i nostri generali continuano a difendere.
Se al primo lockdown ci hanno chiesto di fare compromessi e sacrifici per sconfiggere quel virus, ora l’unico obiettivo sembra tirare a campare, mantenere i propri privilegi, salvaguardare sprazzi di normalità per scongiurare un ripensamento di come la società è organizzata. Noi siamo disposti a cambiare, a farla finita con una società che ci nega la sicurezza di un lavoro, del cibo e un’abitazione e mira solo a far crescere i profitti. Noi siamo pronti ad abbandonare l’idea di tornare alla normalità, per costruire un mondo in cui il benessere psicofisica torni davvero al centro dei nostri sforzi.
Abbiamo il sospetto che i nostri generali stiano però combattendo dalla parte sbagliata della barricata. E non moriremo per loro. Non servirà cambiare un ministro o un governo, dovremo emanciparci dalla logica del profitto e dai suoi apparati istituzionali, riprendendoci il nostro colore.
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[13/11/20] Sulla situazione in quartiere e la sorveglianza speciale

Sono passati ormai quasi 6 anni da quando “le genti di #SanFrediano” sono scese in corteo per le strade del #Quartiere armate di spade di cartone, fischietti, tamburi, striscioni (e calcianti!) per difendere il Giardino più vivo dell’Oltrarno: i #Nidiaci.
L’amministrazione comunale entrante [Nardella, ndr.] aveva promesso di “fare tutto cio che è in nostro potere”, che “tutte le decisioni” sarebbero state prese “con i cittadini”, parlando addirittura di “#esproprio”.
Purtroppo, com’è andata lo sappiamo tutte: tradendo tutta la popolazione del quartiere il #ComunediFirenze ha disatteso alle promesse fatte e, prono dinanzi all’altare della #rendita, ha lasciato che il palazzinaro di turno si prendesse l’edificio prospiciente Via della Chiesa e una bella fetta del giardino per adibirlo a parcheggio pertinenziale.
Ma chi era lo speculatore in questione? Ebbene, come forse qualcuna ricorda, era proprio lui: #SalvatoreLeggiero, lo stesso che si trova da ormai un mese agli #arrestidomiciliari per bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio a seguito dell’indagine sul crac della #BancaPopolarediBari.
Perché la stampa fiorentina tace sulla questione? Forse si ha paura di aprire il vaso di Pandora della #speculazione a #Firenze? Forse è troppo l’imbarazzo dell’amministrazione che ha spalancato le porte alle mafie? Sono infatti decine e decine gli immobili di cui si è appropriata la #Amore&PsicheHolding nel centro cittadino, area #UNESCO, Patrimonio dell’Umanità e quant’altro.
Forse, concludiamo, sarebbe allora troppo facile mettere in discussione il ruolo dell’Amministrazione Nardella, che piuttosto che difenditrice delle abitanti appare come un mezzo della mafia per accaparrarsi fette sempre più grandi della città, la nostra città.
Vi salutiamo invitandovi a visitare il Giardino dei Nidiaci, da allora #autogestito dall’ Ass. Amici del Nidiaci in Oltrarno L’Ardiglione ONLUS e ospitante la fantastica #scuolacalcio popolare del Centro Storico Lebowski. Ennesima dimostrazione delle potenzialità di una #Comunità a cui siamo fiere di appartenere.
Di seguito un video del corteo del 10 Gennaio 2015, un saluto speciale va a #Xhova [min 00.56, still dread]: anche lei si trova agli arresti domiciliari in questo momento, non per aver rubato milioni di euro alla città, ma per aver manifestato insieme a tutte noi il suo dissenso verso un governo che sta facendo pagare la crisi ai poveri ed ai giovani. Purtroppo, finché non romperemo il gioco dei potenti questa è la #giustizia che avremo, quella che condanna e rinchiude senza processo una manifestante, ma lascia che ricchi malavitosi si accaparrino mezza Firenze, prima di incappare per sbaglio nei loro nomi.
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