Alla luce degli ultimi avvenimenti

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Alla luce degli ultimi avvenimenti crediamo necessario fare ulteriore chiarezza sulle vicende che stanno riguardando l’occupazione di Via del Leone.
Lunedì pomeriggio alcuni studenti, che frequentano quotidianamente lo spazio, lo hanno trovato chiuso dall’interno. Dentro si trovavano alcune delle persone protagoniste nelle ultime settimane delle azioni di aperta ostilità contro quest’assemblea, entrate all’interno dell’occupazione spaccando lucchetti e chiavistelli. Alla richiesta di spiegazione avanzata dagli studenti, queste persone hanno comunicato che da allora in avanti avrebbero gestito loro l’occupazione stabilendo anche chi avrebbe avuto il permesso di entrare. In seguito queste stesse persone hanno passato la nottata in Via del Leone, barricandosi all’interno e di fatto impedendo lo svolgimento dell’assemblea settimanale negli spazi dell’occupazione.
Ci sembra molto importante sottolineare che le persone protagoniste di questa provocazione non partecipavano alla vita del posto da svariati mesi (per loro scelta) e addirittura alcune di loro non l’avevano mai fatto.
Data la situazione di per sé già molto tesa abbiamo scelto di ritrovarci in assemblea in un altro luogo insieme a tutti coloro che avevano partecipato alla vita dello spazio. Nel corso della serata l’assemblea è stata arricchita da molte compagne e compagni che compreso la gravità della situazione hanno voluto solidarizzare con l’occupazione, rimarcando in questo modo l’estraneità dal movimento di certe pratiche da banda. Alla fine di una discussione intensa e partecipata abbiamo scelto di non rispondere alla provocazione la sera stessa per scongiurare situazioni spiacevoli per il quartiere ed evitare di attrarre ulteriormente l’attenzione delle forze repressive—che immaginavamo già pronte a cogliere l’occasione di reprimere il movimento nel caso in cui la situazione fosse degenerata. Infatti, digos e polizia erano già da settimane a presidiare il quartiere, dopo che minacce e insulti anche contro l’occupazione di Via del Leone erano comparsi sui muri di San Frediano e Sant’Ambrogio.

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Da giovedì 13, proiezione di “Black Mirror” e discussione sulla tecnologia

Dal 13 febbraio, domani, ogni giovedì  dalle 17,30 proiezione degli episodi della serie “Black Mirror“, discussione e aperitivo. QUI l’evento su Facebook.

Negli ultimi dieci anni, la tecnologia si è sviluppata a tal punto da trasformare quasi ogni aspetto della nostra vita senza lasciarci il tempo di esprimere dubbi.

In ogni casa, ogni uomo, su ogni scrivania, in ogni palmo della mano: uno schermo tv al plasma, un monitor, uno smartphone… un Black Mirror, uno specchio nero che riflette la nostra esistenza nel 21 ° secolo.

Black Mirror, ideato da Charlie Brooker, è una miniserie di tre episodi indipendenti tra loro, in ogni storia, di circa 60′ ciascuna, cambiano attori, scenenggiatori e anche il regista. Ogni puntata riflette, come uno specchio nero, gli aspetti inquietanti che le nuove tecnologie infondono nella nostra attuale società. Black Mirror rispecchia il disagio collettivo del nostro mondo moderno e tecnologico.

I tre singoli drammi sono taglienti, ricchi di suspense, racconti satirici con una piccola inclinazione paranoica.

Le proiezioni si terranno ogni giovedì dalle 17,30, quindi il 13, 20 e 27 febbraio e il 6, 13 e 20 marzo.

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Comunicato dell’assemblea di via del Leone sui fatti delle ultime settimane

viaLeone4-5-21-707x1024Visti i recenti fatti che hanno coinvolto l’occupazione di via del Leone e di cui probabilmente in molti sono già venuti a conoscenza, l’assemblea dell’occupazione sente il bisogno di esprimere la propria posizione.

Come assemblea di via del Leone abbiamo condannato ciò che un partecipante alla nostra assemblea ha fatto (collaborare con la polizia all’identificazione di uno spacciatore) dal primo momento in cui ne siamo venuti a conoscenza. Capire in che modo comportarsi con lui non è stata però una reazione altrettanto rapida e chiara. Le ragioni sono diverse; questa questione è emersa nel dibattito dell’assemblea in un primo momento sotto forma di argomentazione in supporto a una posizione di un membro dell’assemblea in un dibattito interno alla gestione dell’occupazione. Successivamente il dibattito in merito a che posizione assumere nei confronti di questa questione si è trasformato in minacce e ricatti di soggetti esterni all’occupazione di via del Leone.

Il lunedì successivo a quello in cui eravamo venuti a conoscenza dei fatti alcune persone hanno infatti fatto irruzione in assemblea bloccando la discussione, avvertendo la persona in questione di non presentarsi più “nel quartiere” e minacciando l’assemblea di sgombero dal momento in cui non fosse stata presa la decisione di cacciarlo dall’occupazione.

L’assemblea seguente ha trovato davanti alla porta un presidio di una trentina di persone. Alcune di queste hanno distribuito e letto un comunicato che condannava il ragazzo in questione e che terminava con questo paragrafo: “L’assemblea dovrà decidere se continuare a riunirsi serenamente cacciando chi se lo merita o cercarsi un altro posto. Non permetteremo che nello spazio occupato di via del Leone continui a riunirsi chi valuta come cosa tollerabile sedersi a discutere in compagnia di un infame acclamato”. Queste persone si sono poi trasferite al primo piano dello stabile sostenendo di averlo “occupato” e di avere maggiore legittimità dell’assemblea dal momento in cui alcuni di loro parteciparono alla fase iniziale dell’occupazione dall’aprile scorso. 
Durante la notte sono state fatte varie scritte nei quartieri di San Frediano e Sant’Ambrogio. Tra le tante: “Via del Leone infami”; “morte alle spie” sul muro dell’asilo accanto all’occupazione con una freccia verso la porta.
 Negli ultimi giorni la Digos è passata decine di volte sotto l’occupazione e ha già fermato svariate persone. Ci sembra che anche questo fatto parli da solo.

Noi rivendichiamo la legittimità di un’assemblea di uno spazio occupato a discutere e decidere in merito ai provvedimenti da prendere nei confronti di una persona interna all’assemblea stessa, senza alcuna aggressione esterna, verbale o fisica che sia. Il fatto che fossimo posti sotto minaccia e sotto ricatto nelle ultime settimane ha ostacolato una decisione serena e chiara rispetto a una questione che era ancora in discussione. La persona in questione si è allontanata spontaneamente dall’assemblea, precedendo una decisione che, come ci siamo detti più serenamente in assemblea negli ultimi giorni, avremmo comunque preso.

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WORKSHOP: internet e attacchi informatici (spiegati con palline di carta!)

Mercoledì 5 febbraio dalle ore 17

A cura del collettivo Autistici/Inventati

Internet e attacchi informatici spiegati senza computer,
con il solo ausilio di pallette di carta. E’ un gioco, in cui le persone fanno i computer, e altri oggetti a caso fanno la rete.

http://www.autistici.org/it/index.html
http://viadelleone.noblogs.org/

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I bambini dei quartieri: i veri guerrieri !

Qindexuesto è il testo del volantino diffuso ieri al corteo di quartiere per la ludoteca e il giardino dei Nidiaci:

Sono passati almeno due anni da quando i bambini di San Frediano hanno iniziato a temere di essere privati del Nidiaci, il giardino e ludoteca in cui generazioni sono cresciute cullate dalla comunità di quartiere che su quel luogo faceva (e fa tutt’ora) perno.

Dopo decenni di concessione d’uso della famiglia Nidiaci, lo spazio si è trovato in complesse vicende in seguito alle quali l’Amore&Psiche Holding, una società immobiliare di tale Salvatore Leggiero, è divenuta proprietaria della ludoteca e ha recintato parte del giardino.

In questi due anni decine di famiglie si sono organizzate ed opposte con forza all’ennesimo caso di speculazione che, relegando in un angolino i bisogni di chi nel quartiere ci vive, vorrebbe veder sorgere un residence con annesso parcheggio.

Nel 2013, grazie alla mobilitazione dei genitori dei bambini e della comunità di quartiere, il Comune è stato costretto a riaprire il giardino, affidando la gestione ai genitori che, per l’occasione, hanno costituito l’associazione Nidiaci Onlus.

Il sindaco Renzi, complici anche le primarie del Pd, ha spiattellato ai quattro venti la propria “versione” dei fatti, parlando del Nidiaci come di un modello di rapporto con la cittadinanza, ma evitando di sottolineare come la sua amministrazione sia stata obbligata a riaprire il giardino, così come a trattare con l’Amore & Psiche. Ed è lo stesso sindaco che, dopo la mobilitazione del comitato Oltrarnofuturo contro il parcheggio interrato in p.zza del Carmine, ha dovuto riconoscere che i residenti dell’Oltrarno contrari ai progetti della sua giunta non sono “uno sparuto gruppo” ma, bensì, una “parte considerevole”.
Da meno di un anno, in questa “parte” ci siamo anche noi, che incontriamo quotidianamente gli studenti delle scuole in zona e gli abitanti del quartiere. Accomunati dalla difesa della socialità, sottoposta ad un processo di alienazione approdato oggi alla fase smartphone e social network, ci sembra lampante l’urgenza di affrontare la questione in tutti i luoghi in cui le persone possono incontrarsi.

Il Nidiaci, infatti, è anche questo: uno dei posti dove ancora si pensa che l’esperienza dello stare insieme sia la massima ricchezza che si può donare ad un bambino.

Ed è evidente che, non essendo questa ricchezza convertibile in guadagno monetario, c’è chi preferisce di gran lunga mettere a profitto lo spazio e chiudere il discorso.
Purtroppo per questi signori, qui in Oltrarno c’è chi non si arrende, si organizza e lotta.

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