Mercoledì 9 Ottobre: presentazione del libro “A sarà düra” in

Mercoledì 9 Ottobre, dalle 21, presentazione del libro  “A sarà düra” in Via del Leone

Un libro che prova a raccontare, dall’interno, le dinamiche, i processi e il “fare politica” della più grande e significativa lotta di massa in corso in Italia. Non si espongono qui le ragioni tecniche e ambientali che dovrebbero legittimare il movimento no tav agli occhi di una presunta opinione pubblica. Altri l’hanno già fatto, compiutamente, meglio di noi. Ci poniamo piuttosto un  gradino oltre e addentro alla sua storia. Abbiamo tentato, con questa inchiesta preliminare, di indagare quegli aspetti solitamente confinati alla comunicazione via web, perlopiù nella forma del racconto/diario personale o nei siti di movimento: cosa spinge i singoli militanti, come si muovono le realtà (aut)organizzate, cosa cambia nei momenti in cui la lotta si fa più dura e intensa. Abbiamo scavato lì dentro, un po’ più selettivamente e in profondità. Per ricavarne una conoscenza accresciuta e indicazioni strategiche. Abbiamo cercato di far parlare il movimento attraverso alcuni dei suoi protagonisti. La scelta è necessariamente arbitraria, soggettive le interpretazioni, parziali le indicazioni che si avanzano. Non potrebbe essere altrimenti. Non si tratta ovviamente di una rappresentazione esaustiva, né era quella l’intenzione. C’interessava piuttosto avanzare alcune ipotesi sui caratteri che definiscono la politicità e l’incompatibilità dell’esperimento no tav con l’assetto sistemico esistente.

Le interviste sono state realizzate tra il marzo e il settembre del 2012 (eccetto una, nell’estate 2011). Per ragioni di spazio, non tutte hanno trovato spazio nella pubblicazione. Tutte sono però secondo noi degne di interesse e ricche di stimoli di riflessione e ricerca ulteriore. Per questo sono state raccolte, con altro materiale, nel sito www.saradura.it, dove ci auguriamo di proseguire questo lavoro di conricerca all’interno di un movimento che, siamo convinti, avrà ancora molto da dire negli anni a venire.

 [Il libro consta di 320 pagine per 18 euro (in uscita nelle librerie nel mese di gennaio), in vendita a prezzo scontato per tutto il mese di dicembre presso l’Infoshop Senza Pazienza (via Artisti 13/a, Torino) e l’Osteria La Credenza (via Walter Fontan 16, Bussoleno)].

Riproduciamo, qui sotto, un pezzo dall’introduzione (da notav.info)

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Sportello antisfratto: ogni martedì dalle 17,30

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Sabato 5 – Domenica 6: due incontri a Firenze verso il 19 Ottobre

Due incontri e presentazioni verso il 19 ottobre a Roma…

SABATO 5 OTTOBRE h 17:30 all’Infosciop/erante di viale Corsica 81 (zona Rifredi)

1 INCONTRO – CON L’ASSEMBLEA “MONTE LIBERO”, INIZIATIVA DI CONTROINFORMAZIONE SULLA GEOTERMIA E LE DEVASTAZIONI ENEL SUL MONTE AMIATA

Sulla spinta delle vittorie in Val Susa, sempre più lotte in Italia stanno sorgendo a difesa dei territori. Persone con idee diverse si organizzano al di fuori di giochi economici e di partiti, uniti dalla voglia di difendere i territori in cui abitano dalla nuova colonizzazione portata avanti dalle multinazionali, e dalla convinzione che tali battaglie possano e debbano essere vittoriose, perché in gioco c’è qualcosa di più importante della difesa del proprio “orticello sotto casa”: la possibilità stessa delle persone di poter decidere delle proprie vite. Così sull’Amiata un movimento sta nascendo per difendere la montagna dal progetto geotermico di Enel, che maschera dietro parole quali energie rinnovabili o energie pulite quelli che sono veri e propri progetti di devastazione ambientale. Di pulito o rinnovabile infatti i programmi di Enel hanno ben poco, andando anzi a contaminare la sorgente del Fiora che da sola disseta tutta la montagna e la Maremma sottostante e danneggiando irrevocabilmente la salute di chi respira le esalazioni delle loro centrali.

DOMENICA 6 OTTOBRE h 17:30 all’Occupazione di via del Leone 60/62 (zona San Frediano)

2 INCONTRO – CON I COMPAGNI DEL CENTRO SOCIALE CREA (TOULOUSE, FR) E PRESENTAZIONE DEL LIBRO “DOMINAZIONE POLIZIESCA. UNA VIOLENZA INDUSTRIALE” CON L’AUTORE MATHIEU RIGOUSTE

Mathieu Rigouste è un ricercatore in scienze sociali e militante che attualmente vive a Toulouse, dove fa parte del movimento delle occupazioni. La sua analisi di attacco al sistema capitalista prende forma attraverso lo studio delle tecniche securitarie contemporanee e dell’ “economia della sicurezza” che sviluppa a partire da un punto di vista in cui è sempre presente l’intersezionalità tra razza, classe e genere.
CREA vuol dire “Campagna per la riappropriazione, l’aiuto reciproco e l’autogestione”. E’ un movimento sociale e un collettivo creato a TOULOUSE per la riappropriazione di alloggi per gente senza casa. Autonoma da ogni partito e da ogni istituzione, la campagna è basata sulla solidarietà, il mutuo soccorso e autogestione.

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Il programma di Ottobre dell’Occupazione

https://scontent-a-mxp.xx.fbcdn.net/hphotos-prn1/935975_166496730219637_1759442269_n.jpgScarica QUI il pdf col programma di Ottobre dell’Occupazione di Via del Leone 60/62

Pubblichiamo il programma di Ottobre dell’Occupazione di Via del Leone 60/62, nei prossimi giorni pubblicizzeremo in dettaglio ogni singola iniziativa.

I contatti dell’Occupazione sono:

mail viadelleone@autistici.org

Facebook: Occupazione viadelleone

Per altre info si può passare di persona quando si vuole, oppure il lunedì sera alle 21,30 giorno dell’assemblea settimanale del posto, o il mercoledì alle 21,30, durante l’assemblea di CortocircuitO.

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San Frediano: il quartiere con gli occhi di chi lo vive. Un opuscolo da via del Leone

issuu.com/cortocircuito.fi/docs/documento_sulle_lotte_di_quartiere_?e=0/3189356

Qui sopra la versione digitale, QUI si può scaricare in Pdf, di seguito il testo.

San Frediano: il quartiere con gli occhi di chi lo vive

Tra cemento, speculazioni e la nostra idea di territorio

–  Il territorio così com’è oggi è il prodotto di secolari operazioni di polizia. Il popolo è stato cacciato via dalle sue campagne, poi dalle sue strade, dai suoi quartieri e persino dagli atri dei condomini, nella speranza dissennata di rinchiudere la vita intera all’interno delle quattro mura stantie del privato. Il problema del territorio per noi non si pone come per lo Stato. Per noi non si tratta di mantenerlo, ma di rendere localmente più dense le comuni, la circolazione e la solidarietà, in modo che il territorio diventi indecifrabile e opaco agli occhi dell’autorità. Non è questione di occupare, ma di essere il territorio.-

Comitato Invisibile, L’insurrezione che viene, Parigi 2007

Con questo documento vorremmo dare una lettura della città in chiave critica, partendo dal contesto rionale in cui siamo nati e di cui ci occupiamo, San Frediano.

La realtà è sempre più chiara e definita: esiste un progetto condiviso dalle istituzioni comunali e da speculatori immobiliari e finanziari che sta trasformando il centro di Firenze in una città-museo, un bocconcino appetitoso e luccicante per investitori e turisti.

Il disegno si articola in due parti. A destra dell’Arno, lungo il tragitto che va da piazza Duomo agli Uffizi e da Santa Croce a Santa Maria Novella, sono stati espulsi quasi tutti i residenti per far assomigliare il paesaggio urbano a quelle cartoline che attirano ogni anno un impressionante numero di turisti. Una città che si è trasformata nella vetrina di se stessa. A sinistra dell’Arno, invece, la rive gauche, dove si sta mettendo a profitto la narrazione mitica dell’ultimo quartiere popolare del centro di Firenze, San Frediano.

Ecco allora che gli antichi residenti vengono sfrattati; al loro posto non si inaugurano tanto boutique e uffici, ma si alzano gli affitti degli appartamenti e si cominciano a ospitare i ceti intellettuali e creativi in cerca di autenticità. Nel frattempo le vecchie botteghe vengono sostituite con l’arrivo o l’espansione di bar, ristorantini, locali di tendenza per la movida fiorentina. Con l’ingresso nella rive gauche, nel momento stesso in cui si cerca l’autenticità se ne distrugge l’essenza. La borghesia uccide ciò che ama.

Si svendono a privati gli edifici pubblici, si pedonalizzano le zone ritenute di una certa rilevanza commerciale, gli sfratti si fanno quotidiani, le piazze vengono rese luccicanti e munite di telecamere.

Assistiamo, cioè, a un’operazione di ingegneria sociale, in cui si cerca di addomesticare l’anima popolare del quartiere e di renderla funzionale agli interessi della speculazione immobiliare. E allora quello che era l’elemento indomito di San Frediano viene messo a profitto. Esso diviene, nella regia della gentrificazione, l’elemento eccentrico, vivace, saporito, pittoresco.

Ci troviamo di fronte a un attacco, diretto e non, contro tutto ciò che è sociale, comune, condiviso. Un attacco contro le consuete pratiche con cui gli abitanti hanno sempre vissuto il quartiere. Il processo di sottrazione del centro storico agli abitanti di Firenze, e di espulsione e segregazione dei poveri e dei meno facoltosi, vede oggi la sua quasi completa attuazione ed è il simbolo della distruzione della vecchia idea di città.

Riqualificazione – Sicurezza – Lotta al degrado: queste le parole d’ordine attraverso le quali si attuano i processi di ridefinizione del territorio.

In mano alla Santa Alleanza dell’Impresa e dello Stato, la bellezza di Firenze è per noi l’ennesima sciagura. Le varie zone della città, i quartieri storici, hanno perso la vita che li caratterizzava, venduto le proprie bellezze, sostituito rapporti umani con rapporti economici.

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