Chiude il Dolce Emporio – Continua la Gentrificazione dell’Oltrarno

Quanto dobbiamo aspettare ancora?! Quanti negozi della nostra infanzia vogliamo veder chiudere prima di renderci conto che è necessario agire immediatamente in modo globale e radicale per cambiare rotta?!

Dal Dolce Emporio, noi ragazzi del quartiere ci siam passati tutti, chi per comprare un cioccolatino, chi per rubare una caramella e sentirsi subito un po’ più grande nonostante lo zucchero in bocca. È vergognoso e ignobile che l’amministrazione si rifiuti di offrire un reale sostegno a chi gestisce gli esercizi storici: non prevedendo una calmierazione degli affitti ma unicamente la tutela del locale, infatti, il comune mette in ginocchio chi ha lavorato per decenni nel quartiere.

Evidentemente l’unica cosa che va tutelata in Oltrarno è l’immagine – delle persone al nostro caro sindaco non frega nulla. Non importa se finisci sul lastrico o se ti sveni per mantenere in piedi la bottega che ti dà da campare da quando sei stato in grado di lavorare e che prima di te ha visto faticare i tuoi genitori e forse i tuoi nonni. Quello che conta è che venga preservato “l’esercizio storico” svuotato di significato, di storia, di passioni. Quella che stiamo perdendo è la nostra identità e non si parla di razza o religione, ma proprio dell’identità di classe che ha caratterizzato il nostro Rione da prima dell’arrivo dei Medici.

Chi ci guadagna è il capitalismo globale, quella schiera di speculatori, sciacalli e approfittatori che da sempre campano sul sudore dei proletari; sono quelli che arrivano nei nostri Quartieri con le tasche piene, pronti a farsi forti del loro denaro per espropriarci delle briciole che, a fatica, eravamo riusciti a guadagnarci. Arrivano nelle nostre piazze per costruire, distruggere, scavare a spese degli abitanti che non hanno più spazi per stare insieme e costruire legami che facciano fronte alle difficoltà della vita, rompendo l’isolamento che ci viene imposto.

Il Comune, organo che per primo dovrebbe tutelare i propri cittadini dai “rischi” del capitale, ignora le richieste di chi vive a Firenze, trasformandosi insieme ai consigli di Quartiere, nell’ultimo tentacolo di uno Stato centralizzato al servizio della speculazione. La sovranità popolare di cui tanto si riempiono la bocca i “sinceri democratici” non la vediamo nemmeno col binocolo: le decisioni vengono prese senza di noi, nei salotti bene di Firenze – come dimostrano i rapporti privilegiati che Palazzo Vecchio stringe con i ricchi della città, siano essi organizzati in logge o lobby – e siamo noi

a pagarne il prezzo, siamo noi che ci ammaliamo con i loro inceneritori, sopra le nostre case volano i loro aerei, nelle nostre piazze aprono i loro dehors. Siamo colonizzati da una classe che vede nell’estrattivismo urbano – ossia l’estrazione di ricchezza dalla consunzione dei tessuti economici e sociali cittadini, senza produzione di valore – la fonte di profitto più promettente del nuovo millennio.

Ogni giorno è più importante opporsi a queste dinamiche imponendo l’autogoverno dei nostri Quartieri, siamo stanchi di essere determinati e vogliamo decidere noi cosa sia meglio per San Frediano. Per questo abbiamo deciso di formare un comitato che, avvalendosi delle competenze messe a disposizione dagli abitanti e dagli esperti del settore, sviluppi un Piano di Trasformazione Urbana di San Frediano e dell’Oltrarno.

Invertire la rotta non è possibile, è necessario!

La prima riunione del comitato sarà Martedì 15/10/19 alle 21.00 nei locali di Fuori Binario in via del Leone 76, partecipate numerosi!

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