[21/6/20] Cena in piazza del Sostegno Alimentare

Ieri sera è stata una serata bellissima! Nel rispetto delle norme anticovid abbiamo messo in piedi una magnifica cena condivisa con le famiglie del Sostegno Alimentare in Piazza Tasso. Circa 100 persone, di tutte le età e le etnie, accomunate dall’essere parte attiva della comunità di San Frediano. È attraverso momenti come quello di ieri sera, dove famiglie, volontari/e, sostenitori/trici si incontrano tutti/e assieme, si confrontano e si divertono che nasce una comunità capace di organizzarsi per ottenere il quartiere che vogliamo. Infatti, ieri, non si è solo mangiato, ma abbiamo parlato anche di due progetti che ci vedranno impegnati/e nel prossimo periodo: i centri estivi e lo sportello di mutuo aiuto sulla casa! Per chi volesse avere maggior info non esisti a contattarci!
Intanto… il sostegno alimentare va avanti e non si ferma!
Se puoi, AIUTACI !!!
👉 con una donazione
IBAN: IT55R0359901899050188540404
intestatario: PerUn’AltraCittà
causale: “sostegno alimentare san frediano”
👉 unisciti al gruppo
chiama Cosimo 388 3620966 o Flora 320 1460231 per saperne di più
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[16/5/20] Sui fatti delle Cascine del 13 Maggio

INDIVIDUA IL VERO NEMICO
Mercoledì 13 Maggio è avvenuta una gigantesca retata della #Polizia Municipale di #Firenze al Parco delle Cascine nei confronti di un gruppo di ‘extracomunitari’. La finalità dell’azione, partita da un controllo del gruppo Antidegrado di Firenze, è stata quella di restituire decoro urbano alla città tramite l’arresto di due ragazzi senza permesso di soggiorno, in quanto presunti spacciatori (anche se, della presenza di sostanze stupefacenti, a retata avvenuta non c’è stato riscontro).
Un intervento che ha visto, dopo la resistenza all’arresto dei due ragazzi, l’assembramento di 30 volanti con oltre 60 agenti pronti a intervenire. Ragazz_ visibilmente sconvolt_ (come si può vedere dal video postato in data 14/05/2020 sulla nostra pagina) hanno cercato istintivamente una via di fuga all’evidente sopruso. Vedendosi chius_ in una gabbia, ognun_ di noi avrebbe cercato di sottrarsi all’abuso imminente, per paura, per illegittimità dell’azione, per preservare la propria condizione. Una leggera colluttazione coi due ragazzi è bastata per eseguire gli arresti e successivamente poter far avanzare a 3 poliziotti referti medici per oltre 40 giorni di prognosi.
Fra i primi ad avventarsi giornalisticamente sul fatto, travisando completamente la realtà, sono stati i soliti fascistelli del gruppo Lega Firenze, rappresentati dal consigliere comunale Federico Bussolin. Non si sono peritati ad esprimersi con frasi denigratorie e insulti razzisti. La caccia alle streghe è così ricominciata, in piena emergenza Covid, nella solita ottica di deviare l’attenzione dai veri problemi.
Gli extracomunitari sono persone da combattere e da rispedire nei loro Paesi. Chi viene in Italia lo fa esclusivamente per attività criminali e/o illecite. Si ai controlli a tappeto, indiscriminatamente, basta che siano fatti verso chi è nero. Poco importa se in regola o meno, ciò che conta è la diversità. E si alla dotazione dei taser a tutti gli agenti della municipale. Gli extracomunitari sono il pericolo e la soluzione ad esso è quella della violenza, psicologica e fisica.
Cari leghisti, cari fascisti, ancora una volta vi siete dimostrati per quello che siete: sciacalli ed avvoltoi. Siete voi i diversi, se in questi termini vogliamo parlare, perché siete l’esempio vivente da non seguire; puntate il dito contro chi è più debole in cerca di consensi. Insultate ed additate persone che vorreste costringere a lavorare nei campi perché manca la forza lavoro, per 3€/h, regolarizzarli per 6 mesi e poi rispedirli ai loro Paesi, come merce di consumo, una volta terminata la pandemia. Perché oggi servono, ma domani no. Siete gli stessi che prima del Covid19 esclamavano che le persone di colore ci rubavano il lavoro. Il lavoro che oggi c’è ma nessun_ vuole, perché non viene pagato.
La criminalità, bianca o nera che sia, si combatte formando tessuti sociali forti, reti di quartiere solidali, attraverso la sensibilizzazione dei più giovani a non abbandonarsi a sostanze nocive almeno quanto voi. Non si combatte con taser e manganelli, con la paura e l’odio, armi che servono solo a chi non ha altro da esporre. Nessun_ deve sentirsi emarginat_ o clandestino per il tornaconto di un politico.
Non devono esistere confini geografici in questo mondo, nè tantomeno misure repressive in base alle origini e provenienze. Gli unici #confini esistenti sono i vostri confini mentali. Trasformeremo il vostro odio in solidarietà, convivialità e socialità. Non basteranno tutte le vostre misure repressive per farci rassegnare alla società che sognate: quella dei padroni e degli schiavi.
#LEGHISTA #FASCISTA SEI IL PRIMO DELLA LISTA
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[13/5/20] Violenza poliziesca alle Cascine

Da una prima ricostruzione di un_ amic_ presente sul posto:
Firenze, 13 Maggio 2020
Un ragazzo si stava allenando in una delle aree fitness del parco delle #Cascine, scatta un controllo di una pattuglia ciclomunita della divisione #Antidegrado della #PoliziaMunicipale, in borghese.
Al rifiuto del giovane di fornire il documento i poliziotti tentano un fermo, senza risparmio di spray al peperoncino. Il ragazzo viene aggredito dagli agenti, che lo feriscono, finendo per portarlo via in ambulanza, in stato di arresto.
Il seguito potete vederlo nel video…
In una dinamica ancora da precisare, si sono radunati sul posto gli amici del giovane (3 o 4 maggiormente coinvolti, con una dozzina di solidali) protestando per l’arresto ingiustificato e una quantità scioccante di pattuglie – più di 30 mezzi per l’equivalente di oltre 60 agenti (!!!!!).
E’ così che vogliamo che vengano impiegati i nostri soldi?! E’ a questo che servono le “forze dell’ordine”?!
Quello che abbiamo visto in questi mesi è un uso spropositato della forza pubblica per intimidire, colpevolizzare e sanzionare tutti gli elementi della società a partire da quelli più marginalizzati.
Mentre le/gli abitanti dei #Quartieri rischiano la loro salute per riparare alle falle dell’amministrazione, i tanto “risicati” fondi del comune vengono sperperati in vergognose azioni #razziste e #repressive.
BASTA RAZZISMO – BASTA SECURITARISMO
Questa non è la #Firenze che vogliamo.
Speriamo di potervi presto fornire nuovi dettagli
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[1/5/20] Per un primo Maggio di lotta

Oggi, 1 Maggio siamo scesi in piazza (rispettando distanze e DPI) per ribadire, nella giornata del-le lavoratrici e dei lavoratori, che non vogliamo una SmartCity, ma una Firenze Solidale, non vogliamo start-up e Airbnb, vogliamo cibo da mettere in tavola e casepopolari!
L’ex Caserma Cavalli è sempre stata caratterizzata, da una storia di sopraffazione: prima granaio fortificato dei Medici, poi caserma, ora la sua struttura viene sfruttata per creare un avamposto della smart city in San Frediano.
6500 mq regalati ad un incubatore per nuovi imprenditori, giovani costretti ad autosfruttarsi in una folle corsa verso il dominio dell’uomo sull’uomo per l’accumulazione di capitali.
Qui dentro convergeranno “startuppari” da tutto il mondo, pronti a creare qualche nuova Just Eat o Airbnb2.0, e poi, come se non bastasse avere un nuovo volano del capitalismo a 2 metri dal portone di casa, saremo anche costretti a veder passeggiare questi individui nel nostro Rione.
Brutta notizia per tutti quelli che ne avevano già abbastanza di bistrot, degustazioni, bici a scatto fisso e baffi a manubrio; bruttissima per tutti gli inquilini che vedranno schizzare i prezzi degli affitti, per tutti gli abitanti che non potranno più permettersi di comprare nemmeno un pezzo di schiaccia nelle vie dove sono cresciuti.
Nardella, svegliato con uno schiaffo dalla pandemia, si scuote dal suo torpore democratico e tuona contro la monocultura turistica (che lui più di tutti ha contribuito a creare) ed ambisce a reinventare Firenze, parla di riportare la residenza in centro, ma non vuole fare case popolari, parla di ridurre i ristoranti ma gli promette ampie fette di suolo pubblico.
Bene, lorsignori sappiano che se la Firenze che immaginano loro è una smart-city fatta di spazi recintati, percorsi turistici, parcheggi interrati, una nuova Milano con boschi verticali e piattaforme orizzontali, quella che immaginiamo noi è una Firenze solidale, piena di case popolari, luoghi di aggregazione, servizi di vicinato, sanità pubblica.
I ricchi imprenditori, come il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, che ambiscono ad un ritorno alla Firenze dei banchieri, polo dell’economia mondiale, per rivivere l’”adrenalina della storia” che si viveva nel 500, sappiano che anche noi vogliamo rivivere un po’ di “adrenalina della storia”, ma quella di un periodo diverso, quel 1378 in cui nella Repubblica fiorentina, gli operai della lana insorsero da San Frediano e, bruciando i palazzi dei signori di via Maggio, arrivarono dentro i palazzi del potere per riprendersi ciò che gli spettava di diritto: il governo del loro territorio!
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[30/4/20] LA STANZINA DEI BAMBINI SERVE ADESSO! NON POSSIAMO PIU’ ASPETTARE

Dall’11 Marzo, primo giorno della quarantena, come Laboratorio Diladdarno ci siamo attivati assieme all’Occupazione di via del Leone, l’Associazione Amici dei Nidiaci ed i Bianchi di Santo Spirito, per tutelare e aiutare le persone più fragili del nostro rione, il rione di San Frediano. In poche settimane, col sostegno crescente di tanti singoli abitanti, siamo riusciti a fare in modo di portare la spesa a casa alle persone più anziane, autorganizzando un lavoro collettivo preciso e di enorme portata. Quando il Comune, settimane dopo, ha attivato lo stesso tipo di servizio e non riuscendo ad evadere le tantissime richieste ha iniziato a dirottarcele, non ci siamo tirati indietro. Lo abbiamo fatto per le persone, non di certo per coprire le falle di un’amministrazione capace di cercare di prendersi i meriti del lavoro di tante e tanti volontar* quanto incapace di fornirci i più minimi dispositivi di protezione individuale (mascherine, guanti, ecc.) o la possibilità di poter saltare le file ai negozi e supermercati. Col passare del tempo ci siamo accorti che erano (sono e saranno sempre di più) tante le famiglie in seria difficoltà economica, con problemi a fare la spesa, pagare l’affitto e le bollette. Per questo, col sostegno
logistico di Fuori Binario, che ci ha messo a disposizione una stanza all’interno della sua sede in via del Leone 76, abbiamo attivato un progetto di sostegno alimentare. Progetto che, fornendo pacchi spesa dal valore di 20 euro circa (comprendenti prodotti necessari quali pasta,
riso, olio evo, olio di semi, farina, passata, pelati, latte, biscotti, ecc.) a ogni famiglia che ne facesse richiesta, sta coprendo le necessità primarie di oltre 100 famiglie. Famiglie che aumentano di
giorno in giorno, come fortunatamente le donazioni che ci permettono di acquistare le provviste e l’aiuto dei volontari che stanno lavorando insieme a noi. Il Comune e il Quartiere 1, dal canto loro, si sono dimostrati totalmente assenti: ridicoli buoni spesa (per sole famiglie residenti e capaci di dimostrare cali di reddito a causa COVID -escludenti quindi gran parte della popolazione precaria e a
nero che vive lavorando all’interno dell’industria turistica-), contributi affitti inesistenti (1100 famiglie copribili, senza uno stanziamento di fondi straordinario) e qualche pacco spesa distribuito giusto per potersi vantare davanti ai giornalisti… ed ecco la parte
delle istituzioni.
Dal canto nostro però la mole di lavoro aumenta di giorno in giorno, le spese si fanno sempre più grandi e le famiglie da aiutare sempre più numerose, non facendo distinzioni di colore, pelle o reddito. Per questo lo spazio di Fuori Binario non ci è più sufficiente e abbiamo richiesto
a Comune e Quartiere 1 l’utilizzo della “Stanzina dei Bambini”, per poterla usare come magazzino di stoccaggio per un servizio della
comunità di San Frediano per la comunità di San Frediano. Questa è una stanza, di proprietà del Comune, sita al piano terra dello stesso stabile di Fuori Binario, storicamente luogo di aggregazione per i più
piccoli del nostro quartiere ma chiusa (senza un reale motivo dimostrabile -e ne abbiamo passati di consigli di quartiere e comunali per capire il motivo per cui potesse essere chiusa…-) da oltre due anni. Crediamo che sia nell’interesse reciproco di cittadini e istituzioni che questo luogo torni nelle mani della comunità che ha dimostrato di essere un pilastro fondamentale per la vita del quartiere.
Qualora le istituzioni si rifiutassero di concederne l’uso sarebbe un gesto grave non solo verso gli oltre trenta volontari che si stanno adoperando per la sicurezza della comunità, ma soprattutto verso le 400 persone del quartiere che stanno ricevendo questo supporto. Quello che stiamo chiedendo è che Quartiere 1 e Comune di Firenze non ostacolino le associazioni del rione nel lavoro che stanno facendo per non lasciare indietro nessuno.
Solo così… andrà tutto bene.
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