Un albergo al posto di un cinema?

San Frediano è un quartiere vivo.
Ce ne accorgiamo ogni giorno, come suoi e sue abitanti, camminando nelle strade, vicoli, piazze del rione; basti pensare ai mercati popolari, ai negozi di artigianato locale, ai punti di commercio dedicati al quartiere e ai suoi abitanti; a piazza Tasso, gremita di gente ad ogni ora durante il giorno, dai residenti dell’albergo popolare, ai gruppi di ragazzi che giocano a pallone, alle famiglie coi bambini nell’area giochi.
Il Quartiere, però, non si sottrae alle

trasformazioni sistematiche che stanno subendo tutte le città italiane e Europee; Firenze è una meta per turisti da tutto il mondo grazie all’importanza della sua cultura e storia: nel 2017 i pernottamenti dei turisti a Firenze e dintorni sfiorano i 15 milioni, con una crescita del 5,7% rispetto all’anno precedente;426 milioni quelli registrati nel 2018, +1,4%, per circa 123 milioni di arrivi. Si parla di numeri esorbitanti, che ci classificano come quarti in tutta Italia nel turismo dopo Roma, Milano e Venezia.

Cosa comporta questa crescita per la città, le sue strutture, ma soprattutto per i suoi cittadini?
Da risorsa economicail turismo di massa è diventato una minaccia per la stessa economia locale, per l’ambiente e per i luoghi culturali.
Chiudono una dopo l’altra le attività in centro che non lucrano sui turisti, per lasciare spazio a ristoranti costosissimi, negozi di souvenir tutti identici, botteghe di lusso,punti di informazione e di cambio moneta. Camminare per il centro storico di Firenze significa attraversare una barriera umana spaesata ed aliena. Gli enormi numeri, le visite guidate a tabella di marcia, l’attenzione rivolta alla superficialità estetica della foto ricordo fanno sì che i turisti,disorientati, non riescano in alcun modo a venire a contatto con la sostanza della città, ma solo a fotografarne le vetrine. A causa della svendita totale delle strade fiorentine a favore di attività turistiche e speculatori immobiliari, sono spariti gli spazi sociali e popolari, i mercati delle pulci, i punti di ritrovo culturali per gli abitanti, e le piazze da punti di ritrovo sono ormai diventate deserte.

Quelli che un tempo erano quartieri abitati e vissuti hanno perso la loro anima, i loro abitanti, lasciando spazio a hotel, Airbnb, stanze e case in affitto, localetti, tutte attività ad alto costo, non solo rivolte al turismo, ma al turismo delle classi medio-alte. Basti pensare che gli affitti mensilmente vanno dai 500 ai 4000 euro, a seconda di grandezza e locazione dell’abitazione.
Questa situazione è il retaggio delle politiche amministrative che, durante l’ultimo decennio, si sono occupate di rendere le strade della nostra città belle, decorose ma soprattutto vendibili, prima che vivibili dai residenti; politiche che si tuffano con entusiasmo nel fenomeno sempre più diffuso in Europa dell’overtourism, un turismo di massa diventato insostenibile per le città e che le rende drammaticamente tutte uguali (vedi immagine).

Come resistere? Il cinema Eolo.
San Frediano ancora resiste all’esodo della popolazione, ma non è immune al processo di turistificazione e ne subisce quotidianamente gli attacchi. Un esempio fra tutti è sicuramente il Cinema Eolo, che nei giorni scorsi ha suscitato indignazione nelle piazze e strade del nostro quartiere( vedi foto).
Il cinema è stato rilevato a seguito del fallimento della società Cecchi Gori da un’importante azienda immobiliare che agisce su Firenze, il gruppo Andrea Duranti Casa, che, sul proprio sito, si autodichiara riqualificatore e recuperatore di immobili in vendita a Firenze. In parole povere, il cinema è stato comprato da una delle aziende che si occupa di acquistare e svendere gli immobili della nostra città al migliore offerente. Erano state paventate altre opzioni per il futuro di quello che è stato il primo cinema con due sale Diladdarno.Si è parlato di supermercati, maxistore… ma quale offerta è migliore per gli speculatori se non la costruzione dell’ennesimo hotel con ristorante nel rione di San Frediano? L’hotel si situerebbe perfettamente nell’odierno paesaggio di San Frediano; infatti negli ultimi anni il borgo si è riempito di locali dedicati a un target prettamente turistico, creando un viale di vetrine e pub che parte dalle mura del quartiere fino ad arrivare a piazza Santo Spirito. E’ così che agisce la gentrificazione: approfitta del vuoto lasciato dall’amministrazione che ha abbandonato un posto pubblico per decenni, disinteressandosi di riaprirlo alla popolazione e aspetta il momento giusto per rivenderlo a prezzi maggiorati a un privato che ci possa ricavare un profitto.
Questa soluzione di “riqualificazione” può essere senza dubbio conveniente per le aziende, per l’amministrazione e per tutti quelli a cui non interessa vederla svuotare dalla propria linfa vitale pur di mettersi in tasca quattrini; sicuramente non è la migliore per noi. Molte sarebbero le opzioni utili al quartiere, preferibili all’ennesima attività commerciale rivolta al turismo d’alto borgo. Gli abitanti di San Frediano si ribellano alla svendita del proprio abitato, come dimostra la diffusa solidarietà ricevuta nelle azioni di contrasto a quest’ultima; non riusciranno a farci sentire estranei, chiudendo botteghe e trasformando i luoghi dove tutti noi siamo cresciuti in vetrine e parchi giochi per ricchi turisti intercontinentali.
È necessario opporsi alla svendita del cinema Eolo. Esso, prima di essere abbandonato, è stato per anni un luogo di cultura e socialità accessibile per il popolo sanfredianino. Vogliamo che quello diventi uno spazio nel quale poter andare, dopo lavoro o dopo scuola, a conoscersi, stare insieme, diffondere cultura; un luogo che serva realmente agli abitanti e alle abitanti di Firenze.Di luoghi come questi ce ne sono sempre meno: sta a noi difenderli.

FONTI
http://centrostudituristicifirenze.it/blog/news/statistiche/
https://www.travel365.it/citta-piu-visitate-in-italia.htm
http://centrostudituristicifirenze.it/blog/news/statistiche/

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